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Scende sensibilmente il prezzo del grano duro ma aumenta quello della pasta. Un paradosso che porta con sé lo “spettro” della speculazione e che non va giù agli agricoltori italiani, già alle prese con gli aumenti dei costi di produzione e con la siccità. Le attuali quotazioni del grano duro sono lontane da quelle di qualche settimana fa e gli imprenditori agricoli ne reclamano il giusto prezzo, condizione essenziale per la copertura dei costi di produzione fortemente maggiorati. Nel frattempo il costo della pasta è cresciuto di circa il 17% nel primo trimestre del 2022. Un dato che però non ha affatto scoraggiato i consumatori, anzi: i numeri dicono che in Italia si fa ancora un ampio utilizzo di pasta, con un occhio di riguardo crescente nei confronti di prodotti a basso impatto ambientale e ad alta sostenibilità.