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La nascita della varietà di grano duro Aureo per la produzione di pasta

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Il mercato attuale del grano duro prevede produzioni per lo più concentrate in aree semi-aride dove esso presenta migliori performance produttive rispetto ad altri cereali. Si tratta spesso di aree marginali soggette a forte variabilità ambientale, con rese medie basse e forti oscillazioni produttive. L’Italia, in particolare, produce 3,5-4,5 milioni di tonnellate di grano duro all’anno. Un volume tuttavia non sufficiente a coprire un fabbisogno interno di circa 6 milioni di ton con cui produrre gli oltre 3,5 milioni di tonnellate di pasta (tenendo conto degli altri usi e della resa di macinazione, cioè la quantità di semola che si ottiene da un kg di grano, è infatti in media intorno al 70%) di cui circa il 60% è diretto all’export.

La collaborazione tra la società Barilla G. e R. F.lli S.p.A. e la società Produttori Sementi Bologna S.p.A. (PSB) finalizzata alla nascita della varietà denominata “AUREO” rappresenta una interazione ottimale tra “key user” – una primaria industria agroalimentare italiana e leader mondiale nel campo della pasta – una società sementiera e un rilevante network di ricerca internazionale. Con AUREO l’attività di breeding è stata esplicitamente attivata e indirizzata alla progettazione di una varietà mirata sulle esigenze della filiera nazionale, su sollecitazione dell’industria di trasformazione della pasta che richiedeva una materia prima ad alto valore nutrizionale, ad alto valore tecnologico e idonea a una coltivazione sostenibile sia in termini ambientali sia in termini economici e quindi sociali. La nuova richiesta dell’industria nei confronti dell’azienda sementiera doveva portare alla nascita di una varietà completamente nuova, caratterizzata da buona resa (necessaria per favorirne l’impiego da parte dell’agricoltore), alta proteina, alta qualità del glutine e alto contenuto di pigmenti antocianici.

Si era formato un gruppo di lavoro tra i ricercatori di PSB, i ricercatori e i compratori grano di Barilla e i ricercatori delle istituzioni accademiche e di ricerca – Università di Udine, Bologna, Viterbo e CIMMYT (Centro Internacional de Mejoramiento de Mais y Trigo), finalizzato a produrre, direttamente in Italia, grano duro di altissima qualità, normalmente reperibile solo all’estero, sfida resa complessa dalla variabilità climatica tipica del nostro paese. Gli obiettivi di questa nuova sfida erano molteplici: (i) contenere le importazioni del Desert Durum®, caratterizzato da eccezionale qualità, ma anche da un impatto elevato sia in termini economici che ambientali; (ii) rendere possibile una produzione nazionale di qualità analoga a quella del Desert Durum®; (iii) costruire un modello di filiera nazionale “Identity Preserved” di grano di altissima qualità.

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