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Micotossine. CNSA avverte: “Un potenziale problema esiste”

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Sul sito del Ministero della Salute del 22 giugno 2023 è stato pubblicato il parere del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare – CSNA che contiene alcuni interessanti spunti di riflessione
sul tema della contaminazione da miscele di micotossine. Il parere sottolinea l’esistenza di una problematica multi-micotossine e auspica che il problema critico della valutazione delle esposizioni combinate venga affrontato con un progetto multicentrico e interdisciplinare, dotato di adeguate risorse, per poter effettuare una corretta valutazione del rischio. Le informazioni disponibili, ancorché limitate e frammentarie, consentono di concludere che un potenziale problema esiste. Gli esperti mantengono alta l’attenzione e, nel caso in cui si riuscisse a raccogliere nuovi dati, si procederà all’aggiornamento dei documenti redatti. Il CNSA suggerisce di affrontare la questione anche nel settore dei mangimi e della salute animale.

Compresenza di micotossine in campioni di alimenti

Le evidenze sperimentali mostrano che la frequente compresenza di più micotossine negli alimenti deve essere attentamente considerata per i possibili effetti additivi-sinergici utilizzando gli strumenti sviluppati dalla tossicologia delle miscele. Per quanto riguarda la compresenza di micotossine in campioni di alimenti in Italia il CNSA precisa:

il numero di campioni del database Nsis (Nuovo sistema informativo sanitario) con analisi multi-micotossine è di 165, pari al 4%. Sebbene sia un valore contenuto, tuttavia esso dimostra che esiste un problema legato alla compresenza di più micotossine, tanto più considerando che: a) la positività è in funzione del limite di quantificazione del metodo analitico; b) la positività (di per sé significativa ma non eclatante, 16%) è in realtà concentrata in alcuni gruppi di alimenti;


l’analisi dei dati disponibili sui campioni in cui sono presenti residui di multi-micotossine permette di evidenziare che i cereali, in particolare la farina di mais, e le spezie sono le categorie alimentari da tenere maggiormente in considerazione;

la co-presenza di micotossine diverse con target differenti in concentrazioni molto variabili, in combinazione con l’assenza di adeguati studi in grado di verificare l’effetto sinergico o additivo, impediscono, di fatto, una adeguata valutazione del rischio tossicologico.

 

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