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Nuovo record per i distretti agroalimentari

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Il bilancio del 2020 cresce del +3,3% rispetto al 2019. Oltre 20 miliardi di euro di esportazioni in un anno

Nonostante la crisi pandemica, l’export dei distretti agroalimentari italiani non arresta la propria crescita: anche il quarto trimestre del 2020 si chiude con un segno positivo, +4,1% tendenziale, con oltre 5,6 miliardi di esportazioni nel periodo ottobre-dicembre, mentre gli altri distretti manifatturieri chiudono in contrazione del 5,2%.

La filiera agroalimentare: il bilancio del 2020

Il bilancio del 2020 nel suo complesso segna così un nuovo record per i distretti agro-alimentari, che superano per la prima volta quota 20 miliardi di euro di esportazioni in un anno, in crescita del +3,3% rispetto al 2019.

Export (milioni di euro) Peso % Differenza rispetto al periodo precedente (mln euro) Variazione % tendenziale
2020 4° trim 2020 2020 2020 4° trim 2020 2020 4° trim 2020
Filiera dei vini           5.358              1.514 26,3% –                116 –                          8 –                 2,1 –                 0,6
Filiera delle paste e dei dolci           4.421              1.258 21,7%                  342                    56                   8,4                   4,7
Filiera agricola           3.341              1.001 16,4%                  194                    84                   6,2                   9,2
Filiera delle conserve           2.035                 555 10,0%                  171                    44                   9,2                   8,6
Filiera della carne e dei salumi           1.943                 522 9,5% –                    5 –                  14 –                 0,3 –                 2,7
Filiera lattiero-casearia           1.744                 445 8,6% –                  38                    20 –                 2,2                   4,7
Filiera dell’olio di oliva              903                 217 4,4%                    72                    30                   8,7                 16,0
Filiera del riso              530                 139 2,6%                    58                    17                 12,3                 14,1
Filiera dei prodotti ittici                77                   20 0,4% –                  20 –                    4 –               20,4 –               17,4
Totale complessivo         20.352              5.670 100%                  659                    224                  3,3                         4,1
*Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

L’analisi per filiera fa emergere tuttavia alcune dinamiche differenti: la crisi ha impattato in maniera diversa, favorendo nell’export le aziende agroalimentari maggiormente inserite nei canali della Gdo e penalizzando quelle più legate al mondo dell’Horeca.

Filiera

2019

2020

Filiera dei prodotti ittici                   97

                  77

Filiera del riso

                472

                530

Filiera dell’olio di oliva

                831                 903

Filiera lattiero-casearia

             1.782

             1.744

Filiera della carne e dei salumi              1.948

             1.943

Filiera delle conserve

             1.863

             2.035

Filiera agricola

             3.147

             3.341

Filiera della pasta e dei dolci

             4.079

             4.421

Filiera dei vini              5.474

             5.358

 

La filiera dei vini, prima per valori esportati anche nel 2020 con 5,3 miliardi di euro, chiude l’anno in calo del -2,1%, realizzando 116 milioni in meno rispetto al 2019. Si tratta tuttavia solo di una parziale battuta d’arresto in un percorso di crescita di lungo periodo che prosegue ininterrotto dal 2009, quando in valori esportati erano di poco inferiori ai 3 miliardi.

La seconda filiera per valori esportati, quella della pasta e dolci, è la prima per contributo alla crescita nel 2020, con oltre 340 milioni di incremento rispetto al 2019. Il progresso è stato del +8,4% rispetto all’anno precedente (+4,7% tendenziale nel quarto trimestre) e ha riguardato quasi tutti i distretti monitorati, con la sola eccezione del caffè di Trieste, che ha risentito delle limitazioni dei consumi fuori casa (-16,5% nel 2020), e del lieve ripiegamento dei dolci di Alba e Cuneo (-1,2%).

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