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Terre & Tradizioni: un’operazione di archeologia frumentaria

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spighe di grano

Il recupero e la valorizzazione di produzioni agricole biologiche di Campania, Sicilia e Veneto è alla base del progetto di Terre & Tradizioni

Dove sta andando la produzione di pasta biologica? Quali sono i grani che essa intende recuperare? Sono numerose le aziende che stanno scegliendo tale percorso, supportante anche da progetti di ricerca tecnica e scientifica di enti, istituzioni pubbliche e private. Terre & Tradizioni ha scelto la produzione di pasta biologica, utilizzando specifiche tipologie di grani, non soltanto per tutelare la biodiversità e preservare il patrimonio genetico colturale, ma anche per venire incontro alle esigenze di consumatori, sempre più propensi al consumo di tali prodotti. A trarne beneficio, infatti, non sono solo il territorio e gli agricoltori coinvolti in filiera, ma anche il gusto.

Quando e come nasce la vostra realtà aziendale?

Terre & Tradizioni nasce nel 2012 per volontà di soci provenienti da settori ed esperienze diverse che hanno messo a fattore comune la scelta di recuperare e valorizzare produzioni agricole biologiche tipiche dei rispettivi territori di provenienza, creando un progetto per la loro diffusione su scala nazionale.

Siete in Veneto, Campania e Sicilia. Qual è il rapporto con un territorio così articolato?

Abbiamo raggiunto un perfetto equilibrio tra zone diverse di produzione e trasformazione delle nostre materie prime, ricercando ed assecondando le vocazioni sul piano agro-alimentare che ciascun territorio ha raggiunto nel corso del tempo. A fronte di un’indubbia complessità gestionale, ne ricaviamo un prodotto finito che prende il meglio da ogni esperienza che lo ha generato.

grano spiga

Con il Green Deal, il biologico è al centro. Che peso ha oggi un’azienda produttrice di pasta biologica nella percezione dei consumatori?

Per l’importanza che un prodotto di base come la pasta riveste sul paniere di spesa dei consumatori italiani, noi produttori biologici rivestiremo un ruolo di primo piano all’interno del piano di crescita sostenibile adottato dall’Unione europea. Anche a fronte dei danni causati dai mutamenti climatici, la sensibilità dei consumatori per i temi legati all’ecologia non è mai stata così forte come negli ultimi anni. Siamo quindi convinti che le scelte di consumo saranno sempre più indirizzate verso aziende che, come nel nostro caso, hanno fatto della sostenibilità ambientale e sociale dei propri prodotti la loro ragion d’essere.

Come avete recuperato i grani antichi? Vi siete appoggiati a qualche centro di ricerca? Quanto pesano questi nel settore produttivo di farine e pasta?

Nella ricerca iniziale delle varietà antiche di grano sulle quali fondare il nostro progetto ci siamo avvalsi del supporto tecnico e scientifico della Stazione Sperimentale di Granicoltura di Caltagirone, una banca del germoplasma che conserva e mantiene inalterate le sementi di molti cereali autoctoni siciliani. È così che abbiamo indirizzato la nostra attenzione alle varietà dei grani Timilìa, Russello e Maiorca, ciascuna con un proprio profilo organolettico ed un quadro nutrizionale unico. Questa attenzione spasmodica all’origine e alla qualità del grano che coltiviamo viene mantenuta attraverso la collaborazione con aziende agricole nominate dalla Regione Sicilia quali “custodi” di queste risorse genetiche vegetali, che ci forniscono le sementi in purezza da noi utilizzate.

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