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Valori e tabelle nutrizionali degli alimenti: il metodo statunitense

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Negli stati Uniti l’etichettatura nutrizionale degli alimenti è regolamentata dal “Code of Federal Regulations, Title 21”, e dal “Nutrition Labeling of Food” che stabiliscono l’obbligo di riportare in etichetta, oltre al valore energetico, la quantità dei seguenti nutrienti: grassi totali, grassi saturi, grassi trans, colesterolo, sodio, carboidrati totali (sottogruppi fibra, zuccheri totali e zuccheri aggiunti), proteine, vitamina D, calcio, ferro e potassio. Come illustrato in un precedente articolo, la fibra alimentare costituisce un sottogruppo dei “carboidrati totali”, (De Lisio L., 185, Gen.-Feb. 2022.). Oltre ai nutrienti predetti possono essere indicati altri nutrienti o elementi presenti nell’alimento, tuttavia occorre riferirsi al “Code” per l’ordine di presentazione. Rispetto alla precedente versione normativa, alcuni aggiornamenti riguardano l’introduzione del parametro “zuccheri aggiunti” e l’eliminazione della necessità di indicare in etichetta la quantità di vitamina A e la vitamina C e l’obbligo di riportare in loro sostituzione il contenuto di potassio e di vitamina D. Per “aggiunti” si intendono zuccheri liberi, monosaccaridi, disaccaridi; zuccheri provenienti da sciroppi e miele; zuccheri ottenuti da succhi di frutta o di vegetali concentrati in quantità che eccedono il contenuto in zuccheri che sarebbero presenti a parità di volume in succhi naturali dello stesso tipo. Le informazioni in merito al contenuto di zuccheri aggiunti sono state inserite in quanto si ritiene che un’alimentazione con una minore quantità di zuccheri sia associata a un minore rischio di patologie cardiovascolari. Rispetto al sistema europeo vi è l’obbligo di indicare tra i macronutrienti, i grassi trans, gli zuccheri aggiunti e il colesterolo. Il valore energetico e la quantità di nutrienti devono essere riferiti esclusivamente alla porzione (“serving size”) e non a 100 g come nel sistema europeo. Inoltre, bisogna riportare nella tabella nutrizionale anche il numero di “servings per container” di un alimento. Non è necessario invece riportare il numero di porzioni per confezione (“servings per container”) per i prodotti in monodose o per quelle confezioni ove il numero di “servings” è già indicato insieme alla dichiarazione del contenuto netto del prodotto.

 

Serving size

Nel fornire le informazioni nutrizionali occorre indicare la grandezza del serving utilizzando sia le unità di misure casalinghe (cups, tablespoons ecc. e loro frazioni) sia quelle metriche; millilitri per i fluidi e grammi per gli altri. Per determinare la grandezza del serving in unità metriche, l’operatore si deve avvalere di apposite tabelle che stabiliscono i consumi di riferimento (“RACCs – Reference Amounts Customarily Consumed”) in base alle categorie di alimenti e alle tipologie di alimenti, mentre per stabilire il numero o le frazioni di unità casalinghe da indicare nella propria tabella nutrizionale l’operatore ha più margini. Se non è possibile applicare le unità casalinghe quali cups, tablespoons ecc., si possono utilizzare le diciture “piece”, “slice”, “tray” e loro frazioni.

Ai fini dell’etichettatura, 1 “teaspoon” equivale a 5 ml, 1 “tablespoon” equivale a 15 ml, 1 “cup” equivale a 240 ml, 1 “fl oz” equivale a 30 ml e 1 “oz” in peso equivale a 28 g. Il “reference amount” per la pasta secca è di 55 g, mentre come unità casalinghe si utilizzano il “cup” e le sue frazioni; per la pasta preparata il “reference amount” è di 140 g. Inoltre, se l’imballo di un alimento contiene un numero di “serving” compreso tra 1 e 2, i valori nutrizionali si devono riferire a 1 “serving” che è pari alla quantità totale dell’alimento della confezione poiché il consumatore potrebbe consumare l’alimento in una sola seduta. Se l’imballo di un alimento contiene un numero di “serving” compreso tra 2 fino a 3, le informazioni nutrizionali devono essere rappresentate con il “dual format”, ovvero specificando i valori nutrizionali sia per 1 “serving” sia per l’intera confezione in quanto il consumatore potrebbe consumare l’alimento in una sola seduta o in più sedute.

 

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