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Le paste funzionali. Parte I

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Nel 1999 Diplock et al. nel British Journal of Nutrition definiscono: “un alimento può essere considerato funzionale se è sufficientemente dimostrata la sua influenza benefica su una o più funzioni del corpo, oltre a effetti nutrizionali adeguati, tanto da risultare rilevante per uno stato di benessere e di salute o per la riduzione di rischio di una malattia…”. La pasta data le sue caratteristiche di alta stabilità e prolungata shelf-life si presta bene a veicolare i più svariati ingredienti o sostanze aventi proprietà funzionali. Nella stampa specializzata e non si possono consultare facilmente articoli dedicati all’argomento. In una precedente pubblicazione (De Lisio L., maggio 2021) è stato illustrato ampiamente come l’utilizzo di sfarinati di orzo o avena contenenti beta-glucani possono risultare efficaci nel ridurre l’indice glicemico post-prandiale e la colesterolemia.

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